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Nuovo blog a prova di Governo

Wikipedia gestisce milioni di informazioni e giustamente non può garantirne l’aggiornamento in base alla sensibilità delle persone che a causa di quelle informazioni possono sentirsi “offese”. Insomma, come ci hanno ricordato i gestori, Wikipedia e la nuova legge “bavaglio” non possono coesistere. Però un mio amico ha pensato che un piccolo blog, con poche informazioni rettificate già all’atto della pubblicazione, che dica tutto e il suo contrario, può sfidare questa legge. E così stamattina lo ha aperto e, coinvolgendo altri amici, vi ha pubblicato la prima notizia, con tanto di rettifica, ovviamente. Il blog si chiama comma29, per ricordare proprio il comma dell’art. 35 della legge bavaglio, che impone l’obbligo di rettifica entro 48 ore dalla pubblicazione della notizia per tutti coloro che forniscono informazioni giudicate offensive dal primo che si sveglia la mattina.

Ora veniamo a sapere che (probabilmente) il governo ha cambiato idea e che ha modificato la norma cosiddetta “ammazza blog”, restringendone la portata solo alle testate registrate. Vorremmo esserne tutti più sollevati, ma non possiamo, per vari motivi. Il disegno legislativo, infatti, si intitola “Norme in materia di intercettazioni telefoniche, telematiche e ambientali. Modifica della disciplina in materia di astensione del giudice e degli atti di indagine. Integrazione della disciplina sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche“. La norma cioè, già nel titolo, indica chiaramente che si tratta di un provvedimento volto a limitare sensibilmente la libertà di stampa, soprattutto attraverso l’introduzione del carcere per i giornalisti che integrino determinati illeciti e l’impedimento della divulgazione delle intercettazioni. La modifica del comma “ammazza blog”, dunque, limita il danno, ma il danno resta. Soprattutto perché questa legge fa virare il nostro ordinamento verso una direzione censoria che non ha mai conosciuto, in nome di un’impunità chiamata “garantismo” e di una disinformazione  chiamata “privacy”. Per questo il blog comma29, con la sua provocazione, continua a sfornare notizie (e rettifiche). Hai visto mai che un giorno ai gestori venga voglia di registrare la testata?

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