Skip to content

La carta e i buoni propositi

Nella carta di intenti per il patto tra democratici e progressisti  sotto il punto “Democrazia”  si legge che “la politica deve recuperare autorevolezza, promuovere il rinnovamento, ridurre i suoi costi e la sua invadenza in ambiti che non le competono. Serve una politica sobria perché se gli italiani devono risparmiare, chi li governa deve farlo di più. A ogni livello istituzionale non sono accettabili emolumenti superiori alla media europea“. Condivido gran parte della carta di intenti, ma mi soffermo su questo punto per un motivo preciso, perché è il punto che può servire a rendere credibile l’intero documento. Come già ampiamente sottolineato, infatti, se è vero (e non è quindi pura demagogia) che il PD intende ridurre gli stipendi dei parlamentari e di tutti gli eletti, non è necessario aspettare una riforma o l’approvazione di una legge (che è molto difficile che avvenga): tutti gli eletti (parlamentari, governatori di Regione, di provincia, di Comune) possono già decurtarsi l’indennità che ricevono e portarla alla media europea. Dipende solo da loro. Dunque Bersani e Vendola (che si incontrano domani) potrebbero dare il buon esempio impegnandosi a devolvere a progetti socialmente utili e facilmente monitorabili la parte delle proprie indennità che supera la media europea. Possono chiedere a tutti gli eletti dei loro partiti di fare altrettanto e, in seguito, pubblicare nei siti istituzionali dei partiti l’elenco di chi ha aderito e chi no all’invito. E’ una cosa semplice, chiara, trasparente, zittisce Grillo e rende un po’ più credibile questo percorso politico.

 

Post a Comment

Your email is never published nor shared. Required fields are marked *
*
*