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Ridurre i privilegi dei politici: se non lo fa il Parlamento lo facciano i parlamentari

Tra le varie misure previste dalla prossima manovra finanziaria Mario Monti annuncia anche di voler rinunciare all’indennità prevista per il suo seggio di senatore a vita, “se sarà tecnicamente possibile“. Sappiamo quanto la “tecnica” – creata dalla classe politica – si opponga al senso di responsabilità di alcuni politici, ma sappiamo anche perfettamente che non può nulla contro il senso di responsabilità individuale dei singoli parlamentari.
Esistono alcuni politici armati di buone intenzioni che periodicamente propongono la riduzione di indennità e vitalizi, senza tuttavia avere la forza per ottenerne l’approvazione in aula parlamentare. Eppure potrebbero applicare a se stessi le misure che vorrebbero estendere ai loro colleghi. Tecnicamente è sempre possibile. E’ sufficiente impegnarsi a devolvere quei soldi a un Ente terzo, con finalità trasparenti e fuori da ogni dubbio di conflitto di interesse con lo stesso parlamentare. Oppure creare una Fondazione a cui devolvere la parte di indennità o di vitalizio che loro stessi suppongono essere eccedente l’equo compenso. Attraverso un atto privato potrebbero vincolarsi a versare mensilmente una quota nelle casse della Fondazione. La Fondazione potrebbe utilizzare quei soldi per misure politiche condivise dai parlamentari che l’hanno costituita, magari proprio a vantaggio della democratizzazione di quei processi che oggi portano il ceto politico a auto-preservarsi.
E non sarebbero affatto pochi quei soldi! Pensiamo alla pensione da parlamentare che Veltroni ha riscosso già a 50 anni, quando si dimise per diventare sindaco di Roma. Oppure al vitalizio di Eugenio Scalfari, a cui vorrebbe generosamente rinunciare, se solo la legge glielo consentisse! E sommiamo i risparmi derivanti dalla riduzione  delle indennità di tutti i parlamentari dell’UDC che hanno votato per tale misura  e che “purtroppo –  dice Casini –  il PD non appoggiò“. Aggiungiamo i vitalizi dei 22 deputati che hanno votato, più di recente, l’eliminazione dei vitalizi proposta dal parlamentare IDV Antonio Borghesi, e i vitalizi d’oro di alcuni ex parlamentari ultramiliardari per cui la rendita parlamentare costituisce davvero poca cosa. E magari cominciamo a distinguere i politici che andremo a votare alle prossime elezioni anche in base a questo paramentro: quelli che propongono e quelli che effettivamente concretizzano la proposta con il loro comportamento.

One Trackback/Pingback

  1. Tipo dare l’esempio « Animasalva on giovedì, gennaio 5, 2012 at 08:53

    […] Associazione. Io in particolare devolverò la somma a Slow Music“. Perché nessuno ci pensa? E’ così semplice! Condividi su:Diaspora*ShareDiggEmailRedditPrintStumbleUpon 5 gennaio 2012 @ 07:43 | Categorie: […]

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