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Bagarini, siti e ticketone

A tre ore dall’inizio del concerto di Bruce Springsteen mi avvisano che c’è un problema per il mio accredito: il biglietto che mi avevano promesso pare che non esista. Non mi sono perso d’animo e ho cominciato a cercarne uno sul sito ufficiale (ticketone.it). Non avendolo trovato mi sono recato lo stesso allo stadio e – disperato – l’ho comprato lì davanti, da un venditore forse abusivo, forse un “bagarino”. Fatto sta che l’ho comprato allo stesso prezzo di quello proposto dal canale ufficiale di vendita. Per questo, il giorno dopo, la notizia dell’arresto di tre bagarini mi ha colpito molto, soprattutto perché ci sono altre forme di “bagarinaggio” che vengono poco perseguite: sui vari siti internet di annunci, ad esempio, ci sono molti biglietti in vendita. Alcuni possessori del biglietto all’ultimo momento scoprono di non poter partecipare all’evento e lo vendono a prezzo di costo, o anche più basso pur di non perdere tutta la somma che hanno speso. Altri, però, lo maggiorano…e non di poco! Questi navigatori – contrariamente agli ansiosi venditori dei viali – sono bagarini “gentili”, non hanno accento, né sguardi furtivi e cercano persino di camuffare l’illecita attività: “Causa malattia vendo 4 biglietti curva Fiesole” (evidentemente è un’epidemia, più che una malattia). Ho trovato qualcuno di questi annunci anche sull’ottimo sito bakeka.it, ad esempio. Poca roba, comunque, in confronto ad altri siti “professionali”, che si pongono come veri e propri intermediari tra venditori e acquirenti di biglietti, che possono essere venduti senza limiti di prezzo. Provate a visitare www.viagogo.com o www.seatwave.it, ad esempio (ma ce ne sono altri): ci sono persone che attraverso questi siti vendono fino a 15 biglietti ciascuno anche a 10 volte il prezzo normale (12 biglietti per il concerto di Madonna da 57 euro venivano venduti, ad esempio a 600 euro l’uno! Più ovviamente qualche decina d’euro di commissione).

Si parla poco anche del sistema legale, eppure incredibilmente costoso, di vendita di biglietti on line, ticketone.it. Anni fa Beppe Grillo fece emergere l’anomalia, ma senza grandi riscontri da parte dell’opinione pubblica, della magistratura e della politica. Per capire meglio il sistema di ticketone.it è sufficiente provare ad acquistare un biglietto sul sito: il biglietto del concerto di Madonna allo Stadio Artemio Franchi di Firenze, ad esempio, è ancora disponibile. Ci sono ancora i tagliandi da 80 euro, però costano 97,7 euro. Al costo del biglietto, infatti, bisogna aggiungere 12 euro di prevendita e, come se non bastassero, altri altri 5,67 euro di “commissioni di servizio”. Questa ovviamente è la spesa per il ritiro del biglietto “in loco”. Per averlo a casa bisogna pagare altri 10 euro. Senza considerare le spese di spedizione, dunque, l’aggravio del costo è superiore al 21% del prezzo del biglietto (che è una percentuale folle!). Quest’agenzia opera in un regime di posizione dominante sul mercato. L’abuso di tale posizione, secondo il diritto europeo, integra un vero e proprio illecito; ma se determina anche un ostacolo alla fruizione della cultura (come in questo caso) è ancora più spiacevole.

Pubblicato anche su Music In

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