Per ora avete deciso di non farla la rivoluzione. Pensate sia faticosa, pensate sia più facile diluire il giorno nel bere. Forse è il caso di avvisarvi che nessun giorno è difficile come quello in cui non accade niente, non c’è speranza in niente. E sarebbe un bel momento se in un giorno di questa estate indolente arrivasse da voi un segnale di fervore che nessuno può immaginare. Adesso leggere o accarezzarsi non sono di moda come bere, ma forse ubriacarsi d’amore e di poesia è l’unica risposta possibile alla miseria spirituale che vi sta bruciando le ali. Il mondo non è mai stato un sogno e per questo i ragazzi ne hanno sempre sognato un altro, anche quando non lo sapevano. Ora è la prima volta che il mondo è pieno di ragazzi senza sogni. E l’oscenità non è baciarsi in luogo pubblico, ma stare davanti a un pubblico locale con un bicchiere in mano. Questa è l’epoca dell’autismo corale e dello sfinimento, ma non è l’ultima epoca, ne verranno altre anche peggiori. Abbiate cura, cari ragazzi italiani, di consegnarvi all’utopia di lottare con gioia, di credere con tutte le forze alla fragilità della poesia.
Franco Arminio, 3 agosto 2014, (pubblicata su il fatto quotidiano)
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