“Giocare con le parole significa avere la possibilità di smontare il luogo comune, acquisire una maggior conoscenza di sé, perché siamo fatti in gran parte di linguaggio. Il nostro modo di ragionare, di relazionarci è determinato dal linguaggio che usiamo. Anche per sognare e per pensare usiamo un linguaggio che ci viene costantemente insegnato, aggiornato. Ma spesso non abbiamo l’abitudine di smontarlo per scoprire che cosa c’è dietro, cosa mi può insegnare, cosa può svelare. Invece questa capacità può diventare un’arma che in alcuni casi è anche dirompente: non è il mio caso, ma potrei fare molti esempi”. Questo e altro lo racconta Daniele Silvestri in una lunga intervista.
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