Se i miei amici di sinistra utilizzassero la stessa energia che impiegano per monitorare gli errori (presunti) del M5S per interpretare, invece, il sentimento degli elettori, oggi avremmo una sinistra del 20% e Renzi e Grillo sarebbero disinnescati. Da tempo spreco il mio tempo nelle assemblee politiche per cercare di affermare la mia opinione sul fatto che destra e sinistra, pur non essendo categorie “superate”, dovrebbero essere accantonate per un po’, per il tempo necessario a che istanze pre-politiche (come l’etica e l’ecologia) riescano a trovare spazio e compimento. Cosa vuol dire? Vuol dire che bisogna guadagnarsi la fiducia dell’elettorato prima di proporre una risposta politica ai problemi del lavoro, della sanità, della scuola, dei diritti civili. E la fiducia si riacquista anche attraverso fatti concreti (come la lotta ai privilegi della classe politica e alla corruzione, bollata come “demagogia” da chi detiene il potere in Italia, ma che in Spagna, ad esempio, ha contribuito all’affermazione di Podemos) e attraverso scelte così alte da non essere appannaggio di singoli partiti. E’ evidente a che oggi i cittadini siano molto più sensibilizzati da temi pre-politici o temi cosiddetti “trasversali”, che appartengono (o dovrebbero appartenere) a tutti, anche perché dei temi politici, in questi anni, si è fatto un uso strumentale e propagandistico (o almeno questa è la forte percezione).
In Toscana, alle ultime elezioni regionali, il 52 % degli elettori è rimasto a casa.
Non sappiamo nulla della loro posizione razzista o antirazzista, non sappiamo se sono per un’economia pubblica o privata, se sono pacifisti o guerrafondai, non sappiamo, insomma, se sono di destra o di sinistra; di loro sappiamo solo una cosa: che non si fidano nè della destra, nè della sinistra. Ed è un fatto piuttosto nuovo in questa Regione, che si è sempre distinta per l’alto senso civico dei suoi abitanti. Eppure sono anni che gli elettori, prima di chiedere soluzioni rispetto ai problemi, chiedono garanzie di credibilità ai politici, perché una classe politica non credibile, non è nè di destra nè di sinistra, è un’aristocrazia che usa temi politici per mantenere il potere. L’etica è un tema pre-politico in questo senso, e il più grande errore del sistema dei partiti è quello di ridurlo al dibattito “anticasta” (o peggio “antikasta” per aggiungere dell’inutile ironia alla retorica pentastellata).
Per questo mi ha molto colpito la svolta dei 5 stelle in Alto Adige: a Laives
i consiglieri del Movimento 5 stelle hanno deciso di appoggiare una giunta di centrodestra retta dal sindaco Christian Bianchi. Il sindaco ha accettato un programma in 14 punti chiesti dai due consiglieri cinquestelle, che comprende la riduzione delle indennità del 20 per cento, la fine delle consulenze esterne, nuove piste ciclabili, colonnine per la ricarica di auto elettriche, stop all’ampliamento del vicino aeroporto di Bolzano, l’informatizzazione del comune e l’introduzione del baratto amministrativo (pagamento di debiti con il Comune attraverso il lavoro)”.
Etica (la riduzione delle indennità del 20 per cento, la fine delle consulenze esterne) e ecologia (nuove piste ciclabili, colonnine per la ricarica di auto elettriche, stop all’ampliamento del vicino aeroporto di Bolzano), un tema pre-politico e un tema trasversale, sono il fondamento di un’alleanza che mette in secondo piano le appartenenze politiche. Questo vale per i consiglieri del M5S, certo, ma anche per i consiglieri di centro destra, che vedono ridimensionate le istanze ideologiche su cui hanno basato la loro campagna elettorale.
Certo prima o poi in Consiglio si dovranno votare anche temi politici: il Comune dovrà avere una posizione sull’immigrazione, dovrà gestire mense scolastiche con qualche criterio politico, dovrà applicare tributi con un criterio politico. Ma questi “criteri politici” che si fondano su un patrimonio di valori sicuramente diverso tra destra e sinistra, sono secondari oggi, non solo per i cinque stelle, ma anche per la maggioranza degli elettori (e non elettori). “
Siamo nati per superare le ideologie e puntare ai risultati – dice il consigliere Riccardo Fraccaro su Facebook – per approvare i provvedimenti che servono ai cittadini e non le leggi che fanno comodo ai partiti. Abbiamo sempre chiesto un consenso trasversale alle forze politiche rispetto ai nostri obiettivi e non ci siamo mai tirati indietro quando si è trattato di votare provvedimenti di buon senso”. Così a Laives i pentastellati voteranno la fiducia al sindaco che hanno avversato, ma promettono di togliergliela se non manterrà gli impegni.
Nel frattempo giovani e meno giovani attivisti della sinistra si indignano sul web per le contraddizioni del Movimento di Grillo, che si allea con la destra. E invece afferma proprio il suo principio anti-ideologico, mentre la sinistra – tra livori e retorica – continua a usare temi ideologici solo per alimentare dibattiti, garantirsi rendite di posizione, identificarsi e fare comunità. Peccato che sia una comunità sempre più ristretta.
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