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A “Prima pagina” per parlare di costi della politica

Oggi sono intervenuto a “Prima pagina“, la trasmissione di Radio Tre che, dopo la rassegna stampa, raccoglie domande e opinioni degli ascoltatori. Non mi piace l’idea che il problema della riduzione dei costi della politica passi solo come un problema di “economia pubblica” o, peggio, come un aspetto di “moralizzazione” dei costumi. Io credo fermamente che ridurre le indennità dei politici – soprattutto in presenza di una legge elettorale che non garantisce una rappresentanza – serva innanzitutto a selezionare una classe di politici motivata dall’interesse pubblico, più che dal danaro e dai privilegi. L’ho già scritto in un altro post. Un’indennità di 2.500 euro mensili più qualche gettone per lavori più impegnativi (ad esempio per la partecipazione – effettiva- a commissioni) e qualche benefit (ad esempio, viaggi gratis nel territorio nazionale) sono sufficienti a far sì che lavorino bene. E soprattutto che lavori gente seriamente motivata.

Così ho cercato di chiedere l’opinione di Michele Concina, che forse però ha frainteso la mia domanda. Probabilmente non mi sono spiegato bene: le cose che volevo dire erano talmente tante che forse quello non era il luogo opportuno per esprimermi. In ogni caso qui c’è il mio intervento (e la sua risposta):

 

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