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Questione di stile

Davvero, la nostra epoca sarà ricordata non per i suoi costumi da Gomorra ma per il dominio di Totem e dei suoi leccapiedi. La caratteristica di ogni forma totemica è di non farsi riconoscere, perché essa vive dentro di noi. Quando ci inchiniamo al feticcio per il panico, per conformismo, per paura di cosa dirà la gente, quando ci affrettiamo a volere un santo subito, già allora noi abbiamo abdicato alla scintilla immessa in noi dal creatore, la coscienza.” (Carlo Vai , “Il Totem e il briccone”, ECIG, Genova, così come riportato dal bel blog di Don Franco Barbero)

Chi vuole avvicinarsi alla Chiesa romana con un minimo di obiettività ha già avuto molte occasioni per riflettere: il funerale negato a Welby, il massiccio spiegamento di risorse contro il referendum per la procreazione assistita, l’atteggiamento razzista nei confronti degli omosessuali, la guerra senza quartiere contro la legge sul riconoscimento dei diritti ai conviventi, l’attività di pressione politica per ottenere dallo Stato italiano vantaggi economici; ma anche cose più futili come il nuovo guardaroba del Papa, impreziosito di scarpe di Prada, cappelli vistosi tra cui un camauro di ermellino appositamente commissionato alla pellicceria Annabella di Pavia (proprio così: poveri ermellini!). Chi vuole ascoltare il vangelo non bussa più alla Chiesa di Roma. Ci bussano i privi di valori, quelli che non hanno mai saputo usare la propria coscienza per distinguere il bene dal male, i politici senza una storia alle spalle, alla ricerca di un’identità, i potenti in cerca di merce di scambio, gli ipocriti in cerca di alibi intellettuali.
Ma non ci basta. Noi amiamo lo spettacolo, ci emozioniamo solo davanti al kolossal, ci commuoviamo per ogni slancio populista di un presentatore, un comico, un politico, un cantante. Se proprio dobbiamo trasformarci in laici, porca puttana, pretendiamo lo spettacolo pulp di un po’ di preti pedofili, di un cardinale che occulta questi orrendi reati e un po’ di sesso scandaloso in prima serata. Il video “Sex crimes in Vatican” che lo vedano tutti, non solo gli internauti! Solo giustiziando la Chiesa sulla base dei suoi metri di giudizio possiamo autoassolverci dal peccato di non riporre in essa alcuna fede. Come dire: la Chiesa ci costringe a scendere al suo livello.

 

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