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Termosingolo

L’ultima follia è la cappella cimiteriale. No, non è la notizia di fondo del Corriere, ma un fatto che riguarda la mia famiglia: mio padre non parla d’altro. Ogni tanto si alza, va a prendere i fogli del progetto e li illustra, li corregge, riconsidera le ipotesi. Ne è entusiasta: “Pensa, ci saranno 8 loculi e 8 cassette per le ossa. Così tra una decina d’anni possiamo prendere le ossa dei nonni e metterle nell’ossario, liberando altri due loculi!“. Wow! Altri due posti liberi per altri due morti. Davvero non capisco questo programmare il rapido turn-over.
– “Papà, ma non ci puoi fare un monolocale, che l’affittiamo? Ci scrivi: nuovo, grazioso loft. Zona silenziosissima, nel verde. Soppalcabile. Splendidi affacci sulla cappella della famiglia Crincoli. Termosingolo, luce perpetua. Amen
– “Verrà una cosa molto semplice. Praticamente un parallelepipedo. All’ingresso però ci mettiamo due colonne. Le dobbiamo scegliere“. Ed ecco il catalogo delle decorazioni: ioniche, corinzie, etniche (?), stile ikea. Raccapricciante.
– “Papà, non mi interessa, fai come ti pare
– “Voi non ci pensate, ma queste sono cose importanti. Dove pensavi di seppellirci a me e tua madre?
– “Non ci pensavo. Hai idea della casa in cui abito? Non c’è neppure il bidet. E tu mi parli di loculi…
– “Che c’entra. Quella è una residenza transitoria
– “Eh, tu, invece, progetti quella definitiva
– “Con voi non si può parlare!”.
Così l’argomento decade, fino all’ora di cena, quando arriva mia sorella: “Verrà una cosa molto semplice. Sul davanti c’è un po’ di terra. Magari si farà un’aiuola. Facciamo l’aiuola? Dovrebbero essere otto loculi in tutto, ma ho parlato col geometra: se scaviamo un po’ si può fare pure un seminterrato
– “Ma quelli di sotto pagheranno meno di condominio?” dice, ridendo, mia sorella.
– “Con voi non si può parlare!”.

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