“Sono io il ciclista che passa per strada al mattino sul presto cantando
mentre voi vi girate nel letto destati al penultimo sonno
quel canto che non fate in tempo a sentirne la fine e si perde
e non siete riusciti a capire se canto per gioia o per rabbia:
io sono il padrone del mondo, ah! il padrone
e basta che alzi una leva e vi spengo la luna.
Ridò fuoco al sole buttandoci dentro il carbone,
so leggere bene le stelle e c’è scritto: la la la la.
Sono io il ciclista che grida correndo alla donna che passa e non guarda:
«Bella bruna!» e le strappa un’occhiata che dura soltanto un secondo.
Ma in quell’attimo è come essa fosse più mia che di tutti voialtri
e continuo la strada inghiottendo aria gelida e canto tossendo:
io sono il padrone del mondo ah! il padrone
e basta che alzi una leva e vi spengo la luna.
Ridò fuoco al sole buttandoci dentro il carbone,
so leggere bene le stelle e c’è scritto: la la la la.
Sono io che disturbo il riposo di voi che tenete in mano i comandi
del potere o magari soltanto vi fate illusione di tenerli
e vi dite: «Ma questa canzone è l’annuncio che non conteremo più niente
od invece è qualcuno che vuol canzonare se stesso cantando?»
Io sono il padrone del mondo ah! il padrone
e basta che alzi una leva e vi spengo la luna.
Ridò fuoco al sole buttandoci dentro il carbone,
so leggere bene le stelle e c’è scritto: la la la la”
(“Il padrone del mondo” – Italo Calvino )
Questa canzone, assieme ad altre scritte da Italo Calvino tra il 1958 e il 1963, è stata incisa recentemente da Grazia di Michele nel CD intitolato “Chiamalavita”. È una canzone bellissima anche musicalmente e la sto ascoltando spesso in questo periodo. Ciascuno di noi ha in mano le leve della propria felicità pubblica e privata. Siamo noi che contribuiamo alla storia dell’umanità con i nostri gesti. Anche con il più piccolo e insignificante. Ieri alle 14:00 una mia collega è uscita per andare a votare per nulla scoraggiata dalla bassa affluenza alle urne: “non importa se non si raggiungerà il quorum. Il mio quorum devo portarlo al 100%. Non importa se il mio voto non è decisivo, ma io devo votare”. E anche io, quando ho inserito le schede nelle urne mi sono sentito fiero di partecipare alla vita pubblica del mio Paese. Questo post è dedicato a tutti quelli che non delegano a nessuno la propria felicità e non si astengono dall’informazione e dalla partecipazione. Come direbbe Claudio Lolli “Siamo noi che facciamo ricca la terra”
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