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Il regalo più grande

Il regalo più grande

L'anno scorso, intervistato per Popon, Paolo Benvegnù  mi raccontava della "responsabilità" dei cantanti di successo. Ci chiedevamo perché gli artisi legati con solidi contratti alle major, che riempiono stadi e palasport, non prendano posizioni politiche. "Uno che scrive canzoni, – mi raccontava  Benvegnù –  è un custode, un avvisatore della società. Chi scrive canzoni scrive per avvertire, pungolare, svegliare…". Sarebbe bello oggi, sentire Vasco Rossi, Renato Zero, Zucchero, tra una canzone e l'altra, "avveritire" i milioni di fan dei pericoli che sta vivendo la società: non dico che dovrebbero parlare di legge elettorale, ma magari di beni comuni, di salvaguardia delle risorse, di etica, di pace, di amore universale, di libertà, di uguaglianza. Come facevano i cantautori di una volta, insomma. Poi uno si stupisce che i sedicenni conoscano "Imagine", "La guerra di Piero" e "Generale", ma non ricordino il titolo del penultimo album di Ligabue.

Nonostante l'educazione sentimentale dei ragazzi oggi venga delegata quasi completamente alla televisione, esiste in fondo al loro cuore una naturale aspirazione ai valori più importanti. Valori evidentemente dimenticati anche dagli esponenti della cultura più vicini al loro sentire, i cantanti pop. Si può e si deve parlare al cuore dei ragazzi, e non solo con canzonette sentimentali. Ecco perchè il coming out di Tiziano Ferro sulla sua omosessualità non è solo un atto di grande coraggio (in un Paese omofobo come l'Italia), ma un grande atto d'amore.

Marketing, ufficio stampa, promozione
(secondo i più maliziosi), inutile svelamento del privato (secondo i più ipocriti). Eppure la notizia che "non interessa nessuno" stranamente da stamani risulta essere la più letta del Corriere della sera on line. Sembra un argomento "privato", e invece ha una grande rilevanza pubblica: Tiziano Ferro scuote la società più di una buona legge sulle pari opportunità. Racconta con sincerità e pudore che l'omosessualità può e deve essere vissuta con serenità, che non scompagina il successo, che non identifica necessariamente sfigati o sessuomani, ma anche che il percorso di accettazione è personale e può essere – come nel suo caso – lungo e doloroso. La responsabilità degli artisti di successo, dicevamo. Ecco finalmente un artista che parte dalla sua esperienza per raccontare un microcosmo, invisibile ai più, ma parte ricca e vitale di ogni società. Un grande regalo a milioni di ragazzi, omosessuali e eterosessuali, il suo regalo più grande. 

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