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La cultura e la politica

La cultura e la politica – Riflessioni crepuscolari sul voto di domani

Vignetta di Mauro Biani"Non vinceremo questa partita per salvare il Paese solo con la politica, la vinceremo con una nuova semina di cultura e di ricostruzione di legami sociali". Prendo spunto da questa considerazione di Nichi Vendola di qualche giorno fa per riflettere sul significato del mio voto per Sinistra Ecologia e Libertà e sull'impegno che ho profuso in questi giorni di campagna elettorale. Ho bisogno di riflettere ancora, magari insieme a chi leggerà questa mia nota, perchè è la prima volta che ho lavorato così tanto per sostenere un partito politico. Certo è un momento molto delicato per il nostro Paese e le centinaia di migliaia di persone che – oramai con cadenza quasi settimanale – affollano le piazze, denunciano una richiesta di partecipazione alla vita politica che non ha pari nella mia esperienza di vita. Anche io come tanti sono indignato: nei confronti di chi dovrebbe governare questo mio Paese, ma anche nei confronti di chi non ha saputo esprimere nè un'opposizione politica, ne' – soprattutto – un'alternativa culturale. L'UNESCO considera la cultura come "una serie di caratteristiche specifiche di una società o di un gruppo sociale in termini spirituali, materiali, intellettuali o emozionali". Cosa possiamo dire ai signori dell'Unesco? In cosa consiste la cultura italiana oggi? La nostra è una società violenta, razzista, materialista, povera, disperatamente triste, qualunquista, individualista, omologata, superficiale, chiusa. Non era così, e se lo è diventata negli ultimi anni nessuno è senza colpe. Ma la classe politica ha più colpa degli altri: quella che si esprime nella maggioranza di governo, perché sta dissipando tutto il suo enorme potere per distruggere la scuola, la ricerca e l'informazione e perché insegue il consenso popolare fomentando odio e violenza (salvo poi definirsi – ironicamente forse – il partito dell'amore), ma anche quella che si definisce "opposizione", che ha avallato, nella migliore delle ipotesi, le scelte politiche e i comportamenti ideologici della maggioranza. Ecco perché riflettevo su quella frase di Nichi Vendola: "non vinceremo con la politica, vinceremo con una nuova semina di cultura". E penso alla grossa responsabilità dell'opposizione, la sua incapacità di stigmatizzare comportamenti deplorevoli, che anno dopo anno, giorno dopo giorno, hanno finito per essere accettati. E sono diventati cultura dominante. Quando i nostri rappresentanti in Parlamento prendono le distanze dalle manifestazioni pacifiche, civili e partecipatissime delle piazze (che chiedono un'informazione libera, le dimissioni di un corruttore, o il rigetto di una legge iniqua), quando inseguono la maggioranza di governo per assumere – essi stessi – posizioni dichiaratamente razziste, quando rinunciano a presentare proposte che esprimano una cultura alternativa, laica, liberale, sociale, retaggio delle civiltà che ci hanno preceduto, ecco che il loro ruolo, non solo politico, ma culturale, pesa come un macigno sulla storia d'Italia di questi anni. E non possiamo fare finta di non accorgercene. Quest'atteggiamento legittima la corruzione, legittima la concussione, il razzismo, la violenza, legittima il perbenismo e la demagogia, il machismo e l'autorità confessionale, l'individualismo e la competizione come unico motore di sviluppo. La partita per salvare l'Italia si gioca anche sul campo della cultura. Prima di chiedere il voto agli italiani con promesse sul nucleare, sul lavoro, sull'acqua pubblica, bisognerebbe dimostrare di poter fare qualcosa per affermare i valori di civiltà e umanità, che oggi non appartengono più all'Italia. Il PD questa partita non vuole giocarla, né tanto meno l'Italia dei Valori. Io invece vorrei andare fino in fondo con queste carte che ha distribuito Nichi Vendola. È soprattutto per questo che voterò Sinistra Ecologia e Libertà.

Nicola Cirillo

(la vignetta è di Mauro Biani: 5 aziende italiane sono tra le più fiorenti imprese che producono sistemi di tortura. l'Italia dei valori e l'Udeur sono i due partiti che hanno votato contro l'introduzione del reato di tortura in Italia. Qualcosa li "Lega")

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