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Canzoni stonate (Povera Patria)

Canzoni stonate (Povera Patria)

L’affermazione a Sanremo di Pupo e Emanuele Filiberto con la canzone “Italia amore mio” sta producendo analisi sociologiche sui principali media italiani. A me viene in mente almeno una riflessione: ma siamo sicuri che il patriottismo sia un valore di destra, come afferma in una recente intervista il principe sabaudo? Se fosse vero, negli ultimi quindici anni questa destra avrebbe dovuto valorizzare il Paese, renderlo produttivo, accogliente, libero, giusto. Avrebbe dovuto promuovere l’istruzione e la cultura in tutti gli strati della società, garantire condizioni di vita dignitose per tutti, favorire il dialogo tra gli schieramenti politici, la democrazia e la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Avrebbe valorizzato il ruolo dell’Italia nelle relazioni internazionali, preservato i propri fiumi e le proprie coste da inquinanti tossici, da scorie radioattive, avrebbe difeso il proprio territorio dall’abusivismo e dagli OGM. Avrebbe agevolato il rientro in Patria dei propri figli, fuggiti dopo l’Università, piuttosto che del danaro mafioso. Avrebbe combattuto le ingiustizie e le sperequazioni, avrebbe dato impulso all’economia e garantito servizi efficienti ai suoi cittadini. Uno che ama la Patria queste cose le fa.
Allora è legittimo chiedersi se questa destra ami davvero la Patria.
L’inno all’Italia scritto da Pupo e da Emanuele Filiberto, dunque, suona stonatissimo. E non è questione di note sbagliate, ma di un messaggio fuorviante, perché attribuisce alla nostra società una serenità che non esiste. Dio, Patria e famiglia sono valori quotidianamente calpestati nel tessuto politico e sociale, mentre la canzone sanremese li esalta come perseguiti e raggiunti. Una canzone che offende perché nasconde la verità. Nasconde anni di declino economico e morale dietro a una vuota manifestazione di orgoglio nazionalistico. Nasconde l’incapacità – da parte della casse politica e dirigente – di cogliere la sofferenza di un popolo, declamando una riconciliazione col passato fascista o monarchico che non è mai avvenuta perché semplicemente non può avvenire.
Se amassero davvero la Patria, questi artisti farebbero bene a cantarne gli scandali e la decadenza, alimentati anche dalla cattiva politica. Cantate la verità, per amor di Patria.

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