La notizia del giorno è che il Ministro Maroni si è accorto che su Facebook esiste un gruppo intitolato “Uccidiamo Berlusconi” è intende farlo chiudere: “Non riesco a capacitarmi – commenta – che ci sia qualcuno che possa esprimere l’intenzione di uccidere un’altra persona”. No, non si riferisce al suo collega Brunetta quando auspica che la sinsitra estrema muoia ammazzata. Si riferisce a un gruppo di Facebook, confermando l’intenzione di denunciare i 12.000 utenti che vi sono iscritti.
La minaccia della denuncia ha spaventato moltissimo gli utenti iscritti a quel gruppo (che nel frattempo sono diventati 17.000 e crescono con un ritmo di 2 utenti al secondo.) Nei messaggi della bacheca è evidente questa paura: Davide dice: “quando muori vengo a mangiarmi una pizza sulla tua tomba.. spero presto perchè ho fame”; Giuseppe dice: “Moltiplichiamoci”, Anton specifica:”“gli sparerei alle palle”; Emianz è più democratico: “FATTI PROCESSARE BUFFONE! TE E TUTTI I TUOI SERVI PIDUISTI!”, Luca fornisce una variante sadomaso:“ma che uccidere….io sono per la tortura lenta e straziante…e poi a testa in giù a Piazzale Loreto!”. E così via, per centinaia di messaggi di auguri. C’è anche chi prova a difendere il web come forma di espressione, come Ivan, che dice: “cancellate pure il gruppo chè io ne creo subito un altro”. Denuciatemi pure io me ne fotto! che scoppiasse una bella guerra civile”. Valeria dice: “Alfano si è svegliato ed ha scoperto di essere il ministro della giustizia, peccato che di blog, siti, scritte sui muri ce ne siano a migliaia su tanti politici, non solo su Berlusconi. Tanti vorrebbero fare fuori il Papa per dire!! Contro chi lo vogliono difendere il premier?? Chiameranno l’inventore di facebook e gli chiederanno di chiudere? visto come parlano l’inglese tra tutti voglio proprio vedere come se la caveranno! Sono un branco di imbecilli baciapile e leccaculi doc! Berlusconi vattene“.
Ma non tutti si perdono in chiacchiere. Lucio, ad esempio, cerca di fornire un metodo: valido per lo scopo “potremmo mettere del veleno sulla lingua di Emilio Fede e aspettare che avvenga l’inevitabile”.
Ecco, mentre scrivo questo post vedo che il numero degli aderenti al gruppo è salito a 17.400. Queste persone non hanno paura delle minaccie del governo. Forse è vero il contrario: quella pagina fa davvero paura al premier, ma non perchè mini alla sua incolumità (sono quasi sicuro che tra quei 17.000 non ce ne sia uno disposto a commettere un omicidio), ma perchè contiente, senza tema di smentita, tutto il suo curriculum giudiziario. E quello, ha ragione il creatore del gruppo, è difficile cancellarlo da un server.
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