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Popolare al 73%

Popolare al 73%

Il clamore intorno alle vicende che coinvolgono il premier Berlusconi si sta avviando a raggiungere il massimo effetto mediatico. La sua moralità, messa in dubbio dai giudici (Berlusconi ha corrotto l’avvocato Mills con 600.000 euro), dalla moglie Veronica Lario ("frequenta minorenni", "è malato"), dall’ex-fidanzato di Noemi ("Berlusconi ha conosciuto Noemi solo nel 2008", "Repubblica non mi ha mai pagato"), dal fotografo Antonello Zappadu ("c’erano diverse ospiti in topless, alcune minorenni", "ogni quindici giorni aerei militari italiani portavano in Sardegna gli ospiti privati del Cavaliere"), le sue menzogne, le sue verità smentite a giorni alterni, evidentemente hanno un peso nelle prossime elezioni. La potenza mediatica di Berlusconi non è un mistero, e i suoi collaboratori stanno facendo a gara nel diffamare tutti i colpevoli di "lesa maestà" e non si riparmiano colpi bassi (persino la Daniela Santanchè, con la più totale mancanza di stile,  ha tentato di mirare, senza successo, alla reputazione di Veronica Lario). Questo vuol dire essenzialmente due cose:

1) Queste elezioni sono più importanti di quello che si crede (tanto che il Times e Liberation parlano di "valenza internazionale" delle malefatte di Berlusconi)

2) Queste vicende stanno rodendo il consenso attorno a Berlusconi, che infatti non fa che dire che la sua popolarità è intorno al 73%. Certo, provi a chiedere quanto è popolare Mussolini o Totò Riina, o persino Pacciani, il presunto mostro di Firenze. Potrebbe finalmente capire che popolare non vuol dire nè amato, nè voluto.

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