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Rifiuto mentalmente la realtà in cui vivo. Non ce la faccio a sentire, giorno dopo giorno, i continui insulti che questa classe politica è capace di rivolgere ai suoi cittadini. Cerco di non leggere le notizie di politica, non ascolto più la radio e mi estraneo dalle discussioni sulla crisi economica, sulle sue cause, sui rimedi possibili.
Rifiuto l’idea che presto non avremo neanche il diritto di scioperare, di dichiarare il dissenso, forse di esprimere un’opinone. Rifiuto l’idea che il mio Paese possa essere governato da un uomo che la magistratura ha dichiarato essere "corrotto", che in televisione il programma più visto sia il Grande Fratello, che quotidianamente donne, gay e barboni vengato torturati e violentati per strada, mentre il ministro delle Pari Opportunità incontra gli industriali…
Mi rifiuto di crederci. Ascolto tanta musica -c’è n’è di bella, anche pescando tra le nuove produzioni (vedi il nuovo disco di Pacifico) – trovo conforto nel cinema e nella poesia. Ho cercato, trovandolo, un nuovo stile di vita, che mi riconcilia con l’essere umano e con la natura. Ho delle buone idee, chissà.
Di tutto questo devo scrivere. Magari non ora, perché è troppo tardi. Ma nei giorni a venire ci proverò.

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