Il decreto Alitalia nasconde un emendamento che permetterebbe di “salvare” i manager dei recenti crack finanziari (come Cirio e Parmalat). La clausola, denunciata da un’inchiesta di “Report”, prevede che i reati legati ai grandi dissesti finanziari non siano più perseguibili se non in presenza di un vero e proprio fallimento dell’azienda. Una norma che cancellerebbe i processi a persone come Tanzi, Cragnotti e Geronzi.
Oggi il ministro Tremonti ha dichiarato che l’emendamento sarà cancellato nel passaggio alla Camera.
Non è la prima volta che “Report” sollevi uno scandalo, ma è la prima volta che il risultato di una sua inchiesta venga ripresa da un giornale popolare come “Repubblica”. Per questo mi vengono un po’ di dubbi: il dietro front di Tremonti è senza dubbio un successo per il nostro Paese, ma a chi vogliamo darne il merito? A un’opposizione attenta, allo scontro di forti lobby (tra cui vincerebbe quella che supporta la CAI) o a una stampa libera?
In ogni caso il ministro Tremonti dovrebbe spiegare agli italiani come mai era stato inserito quell’emendamento.
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