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Lode alla meritocrazia

Lode alla meritocrazia

Mariastella Gelmini, Ministro dell’Istruzione, per diventare avvocato nel 2001 scelse la via facile: mentre a Brescia, la sua città, gli esami di Stato per l’ammissione all’albo venivano superati dal 36% dei candidati, in Calabria le commissioni erano più indulgenti e si arrivava a promuovere più del 90%. Fu così che decise di partire per Reggio Calabria, dove superò “brillantemente” la prova. Si lasciò giudicare proprio da quei docenti meridionali che oggi giudica “troppo permissivi e impreparati”.

Lei stessa spiega alla giornalista Flavia Amabile le ragioni di quella scelta: «La mia famiglia non poteva permettersi di mantenermi troppo a lungo agli studi, mio padre era un agricoltore. Dovevo iniziare a lavorare e quindi dovevo superare l’esame per ottenere l’abilitazione alla professione». Ma se proprio vuole tirare in ballo la famiglia, perché non ci chiarisce una volta per tutte i legami con don Pierino Gelmini, amico di Berlusconi oltre che un illustre truffatore (di recente, per non farsi mancare niente, anche accusato anche di pedofilia)? Fonti wikipediane (sempre opinabili) lo citano come zio della ministra. Qui la sua storia.

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