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Lontano lontano

Lontano lontano

Questi giorni trascorrono così: pieni di mille domande che ho il buon gusto di rivolgere a me solo e qualche amico che cerca la mia compagnia. Sono questioni metafisiche, interrogativi spirituali, dubbi enormi che prendono il sopravvento dopo anni spesi a consolidare certezze. E ci sono embrioni di risposte, trattative estenuanti sui sedili di una macchina fino a tarda ora, per giungere a sintesi plausibili, stimoli a cercare e sperimentare il nuovo.
Avrei bisogno di "solitudine di spazio", di cieli stellati in cui abbandonarmi, di silenzio. Come ieri al Parco della Rimembranza, accompagnato dal sole e dal vento: la mia vista si esercitava a scovare mondi tra gli aghi di pino caduti, e spaziava fino alla cupola di Brunelleschi, così pulita e solenne a quella distanza. Cipressi garantivano l’ombra a vecchi taciturni, assorti sulle panchine in chissà quali laiche orazioni.
Quanta bellezza estrema.

I marmi intarsiati della Basilica di San Miniato al Monte, ricami minuziosi, mi parlavano di artigiani sudati e poveri, ma perseveranti nel bello, così pure i mosaici dell’abside. Il freddo della cripta era riscaldato dai canti gregoriani di cinque monaci benedettini. Ecco cosa mi attira, forse: solo il sacro.
Senza che nessuno se ne abbia a male vorrei cercare ancora giorni così, lontano lontano.

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