“Non c’è che una stagione: l’estate. Tanto bella che le altre le girano attorno. L’autunno la ricorda, l’inverno la invoca, la primavera la invidia e tenta puerilmente di guastarla“. Questo dice Ennio Flaiano, magari usando la stagione come metafora, o anche no.
C’è che io preferisco la primavera, il vento frizzante della sera, lo sciogliersi lento delle cose, i primi frutti colorati, i profumi che arrivano vergini all’olfatto.
Qui fa un caldo esagerato, l’ozono si impadronisce dell’aria, le zanzare non trovano pace e la voce bruttina di Simone Cristicchi ci è imposta in tutte le piazze. Ma canta gratis?
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