Odore di smog in questa primavera, mentre passeggio sotto i monumenti fiorentini. Un ragazzo mi passa accanto, delirio di Kebab. Nel viale le macchine formano un unico lungo elastico che si tende e si rilassa in prossimità dei semafori. Per attraversarlo ho solo pochi secondi. Come potrebbe mia madre? Come potrò farlo da vecchio?
Ma è un problema che non mi porrò più tra qualche anno: la terra si riscalderà sempre di più e noi torneremo sulle montagne che ci hanno partorito. Lì ora ci sono prati verdissimi di grano, alberi dalle chiome fitte e un vento che le fa vibrare. Vedrai: aumenteranno i prezzi delle case sull’appennino, mentre il mare eroderà le coste più esclusive. Firenze sarà un nuvolone di monossido di carbonio e noi la guarderemo dall’alto. Ci sembrerà un batuffolo di polvere, di quelli che si trovano sotto al letto quando fai le pulizie. E ci chiederemo se l’arte degli antichi fiorentini possa giustificare ancora tanta boria.
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