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Cristiani perduti

Cristiani perduti

La nascita di Cristo è un evento che ha segnato miliardi di persone in questi 2000 anni. E’ vero che non possiamo non dirci cristiani, è vero che l’Europa ha radici cristiane, è vero che il crocifisso nelle aule ha un suo significato storico e culturale, ed è vero che il presepe rappresenta una storia, favolistica quanto si vuole, che ci appartiene e che costituisce il cuore poetico della nostra esistenza (certamente più di un carro trainato da renne che vaga nello spazio carico di prodotti inutili).
Eppure in questi giorni mi sono chiesto più volte che senso abbia ricordare ancora una volta il Santo Natale. Perché festeggiarlo ancora, salutare i colleghi facendosi gli auguri, ritrovarsi in famiglia a mangiare più dolci, scambiarsi eventualmente dei doni e allo scadere del gong distribuire baci e sorrisi?
Il primo Natale della storia ha rivoluzionato la vita dei non ancora cristiani, i successivi hanno toccato i cuori e le menti dei già cristiani, ricordando l’Uomo che è Via, Verità e Vita. Per questo forse il Natale è particolarmente importante proprio per chi ha voluto seguire Cristo con più fiducia e impegno, fino a fondare quello che loro stessi hanno chiamato il suo "corpo mistico", la Chiesa. La Chiesa cattolica, sacra, romana che ha rivendicato il ruolo di custode ed evangelizzatore del messaggio di Cristo, ma che ha smarrito del tutto la sua missione. La Chiesa che era fondata su principi economici comunitari e che è diventata la più grande multinazionale presente sul mercato, che ha dovuto chiedere perdono dei tanti mali commessi, ma continua a procurarne, che invece che curare le anime si è fatta lobby di pressione politica così influente, che da refugium peccatorium è diventata giustizialista ed emarginante.
La sofferente Chiesa cattolica ha perso la strada e ha perso Cristo.
Vorrei che questo Natale possa scuotere proprio i cristiani perduti, che non sono quelli che non vanno più a messa o che hanno votato di sì al Referendum sulla procreazione assistita; e non sono quelli che hanno saputo fare dell’amore un vero sacramento benchè fuori dai riti bigotti di questa società logora. I cristiani perduti sono quelli come te, Camillo Ruini, e quelli come te, senatrice Binetti, e quelli come voi, che vi beate del nome di "teocon" e che avete strumentalizzato il messaggio di Cristo per scopi personali; voi cristiani perduti, giudici delle inquisizioni di ogni tempo, che negate la benedizione al corpo di Welby, che continuate a chiamare "contro natura" due persone che si tengono la mano commosse da un sentimento che è ben più grande e forte della paura in cui avete cercato di imprigionarli; cristiani perduti come te, Ratzinger, che nella quotidiana retorica dell’Angelus non concedi mai un respiro per ricordare l’importanza della solidarietà e l’obbligo dell’accoglienza, quando migliaia di nostri fratelli rischiano la vita per fuggire dalla miseria e approdare sulle coste del benessere. Cattolici, cristiani persi, gli auguri io li faccio a voi. Una cometa illumini la vostra strada, vi distoga dal parcheggio del centro commerciale e vi riporti in quella grotta povera dove duemila anni fa è nato Cristo. C’era una luce fioca, faceva molto freddo e c’era silenzio. Una single aveva dato alla luce un bambino straordinariamente intelligente. Mettetevi anche voi accanto a quei pastori che gli fanno compagnia e contemplate in silenzio la nascita di questo rivoluzionario che ha cambiato il mondo in nome dell’amore. Il pianto di questo bambino possa illuminarvi l’anima, vi conceda ancora una volta il dono della pietas che avete smarrito, la carità che non vi appartiene più, l’umiltà che vi è necessaria per aprirvi agli altri. Possiate riscoprire il vostro cuore cristiano, ritrovare i valori che Cristo volle affermare fino a dare la sua stessa vita perchè fossero condivisi in ogni tempo. Auguri, cristiani perduti, soprattutto a voi.

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