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Proud to be

Proud to be prodian

Da una quindicina d’anni tutti i sondaggi indicano in maniera inequivocabile che Romano Prodi ha un elemento di vantaggio su tutti gli esponenti politici più importanti (di destra e di sinistra): viene ritenuto onesto. Così dal 1996 gli avversari hanno cercato di attaccarlo proprio su questo aspetto: hanno scatenato investigatori privati e quando erano al governo hanno impiegato persino risorse pubblice (i Servizi Segreti) per cercare gli scheletri nell’armadio, con la convinzione che prima o poi sarebbe saltata fuori qualcosa; hanno prezzolato delle persone per dichiarare il falso (tipo Igor Marini, ora in carcere proprio perché "si era inventato tutto" sul caso Telekom Serbia), hanno mosso uomini della Finanza per intercettare eventuali illeciti finanziari del nostro attuale premier. Qual è stato il risultato di tutto questo spiegamento di forze? Pare che la cosa più disonesta che Prodi abbia fatto è stata vendere una casa di proprietà e donare il ricavato ai due figli per comprare due appartamenti a Bologna. Certo tutte le presunte irregolarità meritavano le prime pagine dei giornali quotidiani e settimanali, le smentite no. Ma in questo periodo caratterizzato da una generale sfiducia verso la classe politica non sarebbe giusto evidenziare che esiste anche qualche politico onesto? Perché noi ai politici chiederemmo competenza, professionalità, capacità di governo, ma soprattutto una cosa: l’onestà.

(ElleKappa oggi su Repubblica fa commentare ai suoi due personaggi: "I vertici del SISMI sono stati cambiati", "Ora la CDL per infangare Prodi può contare solo su Diliberto")

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