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Economia per la Pace

Economia per la Pace

La notizia, imprecisa, l’ho saputa tramite SMS, prima che fosse pubblicata sui portali italiani: "Muhammad Yunus ha ricevuto il Nobel per l’economia". Con gli amici con cui da anni condivido l’ammirazione per Yunus abbiamo cominciato a diffondere la notizia, entusiasti, attraverso e mail, messenger e sms. Solo dopo qualche minuto ho potuto correggere l’informazione leggendo su corriere.it che si trattava del premio Nobel per la Pace e non per l’Economia. Il messaggio che passa da questo premio, quindi, ha un altro significato: come diceva Antonio Bello, "non ci può essere pace dove non c’è giustizia sociale".

La particolarità di Yunus è quella di essersi sostituito alla politica e alla religione, entrando anche apertamente in contrasto con le grosse istituzioni economiche, gli apparati burocratici dello Stato, i ceppi integralisti del suo Islam. Fin dall’inizio il suo innovativo sistema di credito, attuato tramite la "Grameen Bank", la banca del villaggio, ha dichiarato di poter fare a meno di polizia e tribunali: "non esistono atti giuridici tra la banca e il cliente, i rapporti sono stabiliti con le persone", dichiara lui stesso, "non con i documenti". Nel 98 per cento dei casi la fiducia è ben riposta: gli insolventi rappresentano soltanto il 2 per cento dei clienti. Il sistema di credito di Yunus è finalizzato all’investimento e non all’assistenzialismo; per quanto le somme date in prestito ammontino in media a pochi euro (molto inferiori, quindi, a quelle accumulate nei flussi delle multinazionali della beneficenza), vengono concesse solo per lo sviluppo di attività economiche; i clienti sono in gran parte donne. In questo modo Yunus e la sua banca hanno salvato dall’estrema povertà almeno 12 milioni di persone nel solo Bangladesh, per poi esportare il sistema in tutto il mondo.

Ma Yunus dà un grosso segnale anche al mondo economico e finanziario: riscatta il valore dell’Economia, una disciplina che negli ultimi anni si è disumanizzata e impoverita, mettendosi al servizio della criminalità imprenditoriale, finanziaria e politica. Grazie a economisti come lui (e Sen, suo predecessore) le parole "credito", "finanza", "moneta", "impresa" tornano a diventare strumentali per lo sviluppo umano e in definitiva riportano l’economia alla sua essenza di scienza che studia il modo migliore per l’utilizzo e la distribuzione dele risorse scarse ("allocazione", dicevamo all’Università). La chiave sta nel dare un valore eticamente accettabile a quell’aggettivo "migliore". Yunus ha indicato la strada della solidarietà e della giustizia. Ecco perché ci era sembrato plausibile per lui anche il Nobel per l’Economia.

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