Ama il prossimo tuo come te stesso. Persino dall’insegnamento cristiano viene fuori questa verità: la più auspicabile forma d’amore che io posso esprimere verso un altro essere può eguagliare (al massimo) l’amore che ho verso me stesso. L’egoismo è la massima misura dell’amore. Forse l’unica, perchè l’amore per una persona esiste o non esiste, e se esiste davvero è pari a quello cha abbiamo verso la nostra stessa esistenza.
Se è vero che non posso amare un’altra persona più di quanto ami me stesso, è vero altresì che posso farlo nello stesso modo, riversando su di essa la stessa forma di attenzione, preoccupazione, interesse, ammirazione, slancio, concentrazione, dedizione che ho verso me stesso.
Questo ha almeno due conseguenze: in primo luogo non si è capaci di amare nessuno se non si è capaci di amare se stessi, in secondo luogo l’amore puro (inteso come amore disinteressato, o senza fini) non esiste, perchè se il mio amore per una persona non mi portasse un personale tornaconto esso sarebbe più grande dell’amor proprio (e questo contraddice l’assioma).
Vorrei evitare percorsi filosofici che non saprei sostenere, ma non è difficile trovare casi che confermino questa tesi. Pensiamo a eclatanti esperienze d’amore: Ida Maria accoglie nella casa-famiglia bambini in difficoltà, Gino Strada cura i più poveri e indifesi, il ragazzo copre col suo corpo la ragazza che sta per essere colpita da un proiettile, la madre povera si priva di beni necessari per colmare il figlio di beni non necessari, la madre di quella particolare famiglia di uccelli in caso di necessità si ammazza perchè i suoi figli possano nutrirsi con la carne del suo corpo, etc…
In ognuna di queste esperienze non possiamo credere che i soggetti che “amano” non ricevano una gratificazione pari o maggiore a quella che forniscono “amando”. Ma ognuna di queste esperienze dimostra anche quanto sia mutuamente conveniente l’amore. E’ vero che l’amore disinteressato non esiste, ma è pur vero che “la relazione d’amore è l’unica relazione positiva che può esistere tra le persone” (I. Calvino). Non possiamo scegliere: dobbiamo amare, se non altro perché ci conviene farlo. Il progresso lo intendiamo come l’acquisizione di questa consapevolezza: se ci odiamo a vicenda per fini egoistici uno dei due trarrà un vantaggio e l’altro perirà; se ci amiamo a vicenda, animati dalle stesse motivazioni (il personale vantaggio) trarremo un vantaggio cumulativo maggiore.
L’amore è l’unica risposta al miglioramento del mondo. Solo l’amore potrà salvarci. Non importa quale sia la causa dell’amore; siamo certi solo dell’effetto: l’amore preserva il mondo dalla barbarie, dalla violenza, dalla bruttezza. L’amore migliora il mondo.
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