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La conversione

La conversione

"In attesa che passasse qualche veicolo nell’arido deserto montagnoso sulla via della miniera, Ernesto e Alberto incontrarono una coppia di disperati. Mentre le ore trascorrevano e la notte andina faceva sentire tutto il suo aspro rigore, parlarono. Lui era un minatore, appena uscito di prigione dove era stato rinchiuso perchè aveva scioperato. Si sentiva fortunato, disse loro: altri compagni erano scomparsi dopo l’arresto e presumibilmente erano stati uccisi. In quanto membro del proscritto Partito Comunista cileno non riuciva a trovare lavoro, e così con sua moglie, dopo aver lasciato i figli a un caritatevole vicino, si era avviato verso una miniera di zolfo che si trovava fra quei monti. Lì, spiegò, le condizioni di lavoro erano così dure che nessuno avrebbe chieso quali fossero le loro idee politiche. In seguito Ernesto scrisse a lungo su quest’incontro: ‘La luce di una candela con cui ci illuminavamo… conferiva ai lineamenti contratti dell’operaio una nota misteriosa e tragica…Quella coppia infreddolita, nella notte del deserto, accoccolati uno contro l’altro, era una viva rappresentazione del proletariato di ogni parte del mondo. Non avevano neppure una misera coperta con cui scaldarsi, così abbiamo dato loro una delle nostre e noi due ci siamo arrangiati alla meglio con l’altra. Fu quella una delle vole in cui ho sofferto di più il freddo, ma anche quella in cui mi sono sentito un po’ più affratellato con questa, per me strana, specie umana…‘ […]"

Jon Lee Anderson – "Che. Una vita rivoluzionaria"

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