Uno dei più bei post che abbia letto in questi due anni di navigazione tra blog è opera di Macubu. Più o meno recita così: “é quasi un mese che vado in palestra e i risultati si vedono tutti: sono molto più stupido“. Mi fa ridere e mi ci identifico. Completamente. Ogni volta che varco la soglia di una palestra per cercare di convincermi che mi farà bene dedicare un po’ di attenzione all’allenamento del corpo, ecco, io mi sento stupido. Perchè mi si para agli occhi tutta quella gente ossessionata dalla forma fisica, e vedo i completini perfettamente rosa delle ragazze, e decine di fichetti orgogliosi di quei muscoli coltivati. E poi l’odore nauseabondo di sudore e linoleum, i colpi ritmati di qualche attrezzo, musica commerciale in sottofondo e luci al neon come in una macelleria. Tanto di carne si tratta.
Però oggi, proprio guardando in TV un vecchio servizio sul Festival del Fitness di Rimini, mi è venuta un’idea eccezionale, che forse potrà contribuire in maniera considerevole al progresso dell’umanità. Nel servizio televisivo si vedevano centinaie di persone allineate in una piazza a cavallo di una cyclette: facevano spinning. Attraverso questa attività gruppi numerosi di “ciclisti” si ritrovano a pedalare tutti insieme appassionatamente (ovviamente senza spostarsi, perchè si tratta di cyclette), al ritmo imposto da un istruttore (anche detto ‘vocalist’) e dalla musica. Lo scopo fondamentale dell’attività è sudare, bruciare calorie e perdere peso. Queste persone pedalano per ore e ore, a ritmo sostenuto, senza muoversi di un centimentro. Motori immobili. Quanta fatica sprecata.
Questa rifessione si è unita a un ricordo d’infanzia: quando guidai per la prima volta una bici, un amico mi spiegò come fare ad accendere il fanalino posto sulla ruota anteriore. Nessun interruttore: avrei dovuto semplicemente far slittare una leva per permettere alla dinamo di accostarsi alla ruota; la dinamo avrebbe trasformato in energia elettrica l’energia prodotta dal movimento della ruota.
A volte le grandi scoperte avvengono così: un ricordo d’infanzia che si unisce a un’osservazione critica della realtà.
C’è da dire che ancora non ho analizzato tutti i dettagli tecnici, ma in pratica l’idea è questa: installare su tutte le cyclette di tutte le palestre d’Italia una dinamo. Con un semplice meccanismo quell’energia può essere convogliata in una “centrale” che fornisca l’elettricità sufficiente almeno ai consumi della palestra. Se poi i numeri dovessero darmi ragione, ovvero se ci fosse un numero sufficientemente elevato di cultori dello spinning, si potrebbe addirittura utilizzare quell’energia per altri scopi civili e industriali, con importanti risparmi per la collettività. Altro che idrogeno, pellet e bio-masse: la fonte alternativa di energia può essere la stupidità umana. E quella, si sa, non è un “bene” scarso.
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