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Afa

Afa

Esco di casa all’alba, dopo aver dormito poche ore. Mi aspetta un collega con trolley e porta-abiti. Siamo diretti a Mantova per un importante appuntamento di lavoro. Dopo sei ore di viaggio in autostrada apriamo gli sportelli della macchina in una nuvola opaca di 32 gradi centigradi; ci dirigiamo verso gli uffici e tra mille problemi organizzativi e informatici riusciamo a lavorare senza sosta fino alle 20. Il tempo di una doccia in albergo e siamo di nuovo nella cuore della città, che sembra una cattedrale di terracotta emersa da una palude. C’è un’afa insopportabile e in più ragiono su fatto che il 30 per cento delle persone che incrocio vota per Borghezio. Cerco di camuffare l’accento stringendo le "e". Non si sa mai.
Il mio collega è un bravo ragazzo: è biondiccio, paffuto, ha 27 anni, due figli, un completo verdolino con camicia rosa, un marsupio e suda molto. Parla bene e a lungo di calcio, fica e di valori veri. Crede di essere il migliore, e pretende di effettuare delle scelte consapevoli, anche quando sta con me. Gliela do vinta sull’acqua (gassata), ma non sul vino, sulla direzione da prendere, ma non sul ristorante. Lui è contento e crede di essere pari. E’ della Margherita e con lui sto sperimentando le difficoltà del partito democratico. Mi accaloro inutilmente, mi sembra di parlare con una generazione più vecchia della mia, e forse è proprio così. Ma poi penso a Fassino, che deve passarsela molto peggio di me. E c’è un’afa incredibile.
Riusciamo a liberarci dei rumori del ristorante, schiviamo quasi tutte le zanzare, e torniamo in albergo solo adesso. E’ notte, ci sono ancora 30 gradi e nessun sospetto di vento. Nella hall faccio conoscenza con un brasiliano che mi aiuta per la connessione Wi-Fi e mi parla di Lula e di Berlusconi, divertito perché sente dire che l’Italia potrebbe diventare come il Sud America: secondo lui stiamo molto peggio. Non so come ribattere: forse ha ragione, ma sono impreparato sulla situazione politica di tutti i Paesi del Sud America; così uso il jolly appena imparato dal compagno-per-forza della Margherita e rispondo: "ok, ma Ronaldo non è più in forma e la vostra squadra ha un’eta media elevata". Prorogo i termini del confronto a una difficile quanto improbabile finale.

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