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Il rottamatore della cultura

Fino a pochi giorni fa era “Ricordi Media Store: vi si compravano dischi, spartiti e strumenti musicali. Oggi è “Nespresso”, un negozio Nestlè che ha creato un business incredibile vendendo caffè in capsule, aromatizzato alla vaniglia o alla nocciola. Un caffè, una capsula di plastica alluminizzata, da disperdere nell’ambiente a piacere.  Di fronte c’è l’Hard Rock Cafè, (fino all’anno scorso sede dello storico “Cinema Gambrinus”) che è riuscito a rendere volgare un locale liberty ricco di fascino. E adesso, con il placet di Palazzo Vecchio, proprio lì accanto, sorgerà un negozio della Apple di 1000 mq: sostiuirà la Libreria Edison, punto di riferimento per i dibattiti, le presentazioni di libri, e luogo di incontro che restava aperto fino a mezzanotte. L’edificio che ospitava la Edison era sottoposto a un vincolo nell’utilizzo dello spazio, istituito proprio per non spogliare il centro di Firenze di librerie e luoghi culturali (la Edison lo rispettava dedicando il 70% della superficie a libreria e il 30% al bar). Adesso, invece, per la Apple il Comune potrebbe chiudere un occhio. Questo è il concetto di cultura di Matteo Renzi, che ha trasformato una piazza centrale e prestigiosa – Piazza della Repubblica – in un centro di “store” americani, mentre nelle viuzze laterali si moltiplicano i “minimarket” asiatici, privi di prodotti e di clienti. Tutto questo, si sappia, avviene a Firenze ADESSO, mentre Matteo toscaneggia a Porta a porta.

 

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